Il Garage ErmeticoPare sia verità universalmente accettata e conclamata che l’Arte italiana sia in crisi: basta dare una letta ai siti o alle riviste specializzate, oppure far due chiacchiere con gli addetti ai lavori, per essere inondati da lamentele sull’argomento.
Secondo noi di Quaz Art, bisogna distinguere due piani, quello economico e quello intellettuale. Sul primo, siamo in tempi di vacche magre e la gente preferisce spendere sul necessario, invece che sul futile: cosa che sta facendo scoppiare la bolla che si era gonfiata negli ultimi anni, con il mercato invaso da finti galleristi, da quotazioni insensate che non rispecchiavano il valore dell’opera e tanti artisticuli tanto vanitosi, quanto incompetenti. E detto fra noi, ogni qualche ramazzata, capace di separare il grano dalla gramigna, non può che far bene.
Sul secondo, non saremmo così tragici: se l’arte ufficiale, quella che si propone nelle gallerie e nei musei contemporanei, appare sclerotizzata, polverosa e priva di idee, specchio di ciò che l’Italia, un paese di vecchi nell’età e nello spirito, che ha perduto il coraggio di sognare e di osare, nelle aree marginali, di confine e di contaminazione, nascono anticorpi, idee e ribellioni capaci di buttar giù la cappa di piombo di piombo imposta alla nostra cultura da un’orda di babbioni che pur vivi, emanano un fetore di cadavere.
La nuova Arte nascerà dal dolore e dalla sfida al limite di chi si dedica alla body art, dalla magia dei pixel di crea mondi con il digitale, dalla street art che da vita al grigio delle periferie, dagli interstizi urbani in cui si mischiano lingue e culture.
Di lui abbiamo amato Blueberry con l’epicità delle sue trame western, degne del miglior John Ford ed il disegno ricco e sporco che tanto richiama le atmosfere filmate da Sergio Leone. L’affermazione orgogliosa che l’Uomo può ancora narrare storie, non solo limitarsi a citare.
E abbiamo amato il muto Arzach che con il suo pterodattilo si muove per strani mondi al di là del Visibile e dell’Apparente, in cui l’Arcaico si fonte con il Futuribile, in epifanie dell’Abisso…. Lo specchio dell’Artista, in ogni istante del suo creare 13/03/2012 Alessio Brugnolibrugnolialessio@gmail.com |
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