Con gli occhi dei bambiniDuemila anni fai, nell’arida Galilea, colui che era noto come Rabbi Jeshua ben Joseph disse una frase Se sarete come bambini, non entrerete nel Regno dei Cieli. Frase dal significato religioso, ma che può essere estesa anche in un ambito artistico. Essere come bambini, significa mantenere lo stupore dinanzi al mondo. Avere il dono di meravigliarsi ogni mattina di essere vivi, incuriosirsi sulle infinite piccole cose che ci circondano e di guardare sempre con occhi nuovi ciò che circonda, senza dare nulla per scontato.
Significa avere la capacità di sognare, di creare mondi che trascendono la pesantezza del vivere, creando specchi dell’Infinito nascosto dentro di noi.
Poiché come scrisse Pascoli Noi accendiamo negli occhi un nuovo desiderare, ed egli vi tiene fissa la sua antica serena maraviglia; noi ingrossiamo e arrugginiamo la voce, ed egli fa sentire tuttavia e sempre il suo tinnulo squillo come di campanello. Il quale tintinnio segreto noi non udiamo distinto nell'età giovanile forse così come nella più matura, perché in quella occupati a litigare e perorare la causa della nostra vita, meno badiamo a quell'angolo d'anima d'onde esso risuona.
Questo fanciullino vive nella pittura di Silvano Braido. Come quello di Hieronymus Bosch il suo fanciullino si scontra con gli abissi dell’Uomo e con le contraddizioni del vivere; ma se quello del fiammingo ne fugge impaurito e schifato, generando una pittura che ci pone sempre davanti agli occhi le nostre fragilità, follie e istinti, indicando al contempo come fuggirne, il fanciullino di Braido acquisisce saggezza. Ci accetta e ci valuta per ciò che siamo, con le nostre debolezze ridicole e con i nostri rari peccati e attimi di grandezza, con il nostro desiderio di migliorarci, spesso frustrato, a volte soltanto per pigrizia e per difficoltà a staccarci dalle comode abitudini. Così nascono i suoi quadri, favole sagaci che ci seducono con la loro bellezza e che come quelle di Fedro, nascondono dietro la loro lieta apparenza e semplicità nascondo consigli su come meglio vivere. Le sue creature fantastiche, nei luminosi cieli infiniti, ci ricordano le stesse emozioni di Wordsworth dinanzi all’arcobaleno
Il mio cuore batte più forte quando vedo L’arcobaleno nel cielo: Così fu quando venni al mondo Così è nello scoprirsi uomo; Così sarà nel trovarsi vecchio O lasciatemi alla Morte ! Il Bambino è il Padre dell’Uomo E i miei giorni siano legati L’uno all’altro Dall’amore per il Mondo
11/03/2012 Alessio Brugnolibrugnolialessio@gmail.com |
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