Intervista a DOPPIOZEROUn paio d'anni fa, in un periodo complicato della mia vita, mi contattò il grande capo del portale d'arte a cui all'epoca collaboravo:
"Senti Ale, c'è una mostra, mi pare di Tom Porta, dalle tue parti… Perché non vai a vedere di che si tratta? Magari ci butti giù anche un articolo…"
"Obbedisco"
Risposi senza tanto entusiasmo. Non per l'artista che conoscevo e apprezzavo, ma per l'indolenza connessa al mio malumore. Alla fine, però, la prospettiva di trascorrere una serata differente, mi convinse a smuovermi.
E fu una decisione saggia: perché ebbi la fortuna di visitare una mostra ben allestita e capace di scavare nel cuore e nella mente e di conoscere il dinamico duo DoppioZero, che per i casi della vita aveva la sede accanto alla mia mai troppo rimpianta casuccia milanese...
Con l'occasione dell'edizione romana del loro progetto h00me gallery, che organizza mostre d'arte contemporanea in casa di privati, ne approfitto per una chiacchierata sulla loro visione dell'arte e del mondo.
Ciao Paola ed Elisa, chi siete, come vi descrivereste a un estraneo?Socie di DOPPIOZERO, una società di servizi per l'arte contemporanea, nata quasi due anni fa dalla stima reciproca, professionale ma non solo
Al di là degli slogan, cos'è DOPPIOZERO? Come è nata e cresciuta l'idea? Perché questo nome?L'idea di una società insieme è nata dalla voglia di fare qualcosa di nostro, che ci gratificasse. Il nome nasce dalla farina 00, ingrediente base per fare molte cose, per indicare la varietà di servizi che offriamo, ma anche i due zeri come simbolo dell'infinito, del doppio, di una nuova partenza.
Cosa amate di più del vostro lavoro? Cosa invece non sopportate?Amiamo il contatto con gli artisti, la gestione del cliente, la diversificazione dei nostri servizi e quindi delle nostre attività: dall'ufficio stampa alla curatela, dall'ideazione di un progetto all'allestimento di una mostra. Odiamo i progetti vuoti e le persone piene di sé.
Che metodologia di progetto seguite? Cosa vi ispira il concept di una mostra? Come lo sviluppate?Partiamo quasi sempre dal contenuto artistico / culturale, per poi declinarlo in diverse direzioni. Ovviamente dipende se il cliente è un artista o un'azienda etc., per cui le finalità sono diverse. Poniamo comunque sempre l'accento sul contenuto per avere un concept stimolante con cui riempire contenitori differenti.
Con che criteri scegliete artisti che promuovete?Contenuto, contemporaneità e motivazione.
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